Come caricare la batteria di una barca in acqua?

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Introduzione 

Hai acquistato una nuova barca, non vedevi l’ora di passarci del tempo sopra, all’aria aperta e circondato dal blu del mare aperto: non stavi nella pelle. 

Ma poi ti è sorto un dubbio… come farai a ricaricare la batteria dedicata alle utenze, se fosse necessario? Be’, se ne farai un uso di piacere e a seconda della batteria di cui la tua barca è fornita, potresti non averne bisogno.

Ma non vogliamo rischiare di lasciarti da solo in mezzo al mare con la batteria scarica, davvero. Per questo stiamo per raccontarti tutto su come ricaricare una batteria – per barche – quando sei in mare aperto. 

1. La batteria della barca 

Partiamo dalla basi. Solitamente, una batteria per barche è una batteria al piombo-acido e deep-cycle ed è diversa, quindi, da quella per le auto. Queste ultime utilizzano, infatti, una batteria di avviamento, il cui scopo è fornire la corrente nel breve lasso di tempo che permetta – appunto – l’avvio del motore. Dopo di ciò, l’alternatore provvederà a ricarla in vista della successiva accensione. Una barca, invece, ha bisogno di ricevere energia fornita in modo costante e  continuativo.

Per questo, necessita di una batteria a scarica profonda, nota anche come deep-cycle. Le batteria a scarica profonda, per la tua barca, potrebbe essere sia al piombo-acido che gel o AGM. Quella al piombo-acido contiene una soluzione elettrolitica composta da acqua e acido solforico; quelle gel un elettrolita gelificato, mentre le batterie AGM uno in microfibra di vetro.

Con meno probabilità (ma non è impossibile), potrebbe trattarsi anche di una batteria agli ioni di litio, che stanno guadagnando – lentamente – popolarità nel mercato delle barche. Ma a prescindere dalla sua specificità, sarà una batteria a scarica profonda. Vediamo dunque come ricaricarla. 

2.Ricarica multistadio: come funziona?

La ricarica multistadio avviene in un processo “intelligente” che si compone di tre fasi. Una fase iniziale di ricarica intensiva (bulk), una seconda fase a carica decrescente (absorption) e una fase finale di mantenimento (batteria in tampone o float). 

Fase di bulk. È la prima fase della ricarica ed è quella in cui la batteria riceve la massima quantità di corrente: il caricatore fornisce circa il 75-85% della carica totale, ovvero tutta la corrente che può fornire nel modo più sicuro possibile, mentre tiene in considerazione l’aumento di tensione della tua batteria. La corrente assorbita, in questa fase, dovrebbe risultare tra il 10% e il 25%  della capacità della batteria in Ah. 

Fase a carica decrescente. Dopo il picco iniziale, in cui la batteria viene travolta da una grossa quantità di corrente, in questa fase la carica della batteria si stabilizza e la fornitura di corrente diminuisce. In questa fase la tensione è già stabile, mentre la corrente assorbita viene lentamente ridotta e tenuta sotto controllo, mentre la batteria viene caricata pian piano. In questa fase, quindi il caricabatterie provvede a fornire il restante 25-15% di carica mancante dalla fase precedente. A questo punto la batteria registra – all’incirca – tra 14,1 a 14,8 volt. L’intelligenza del caricatore sta nel determinare come gestire il flusso di corrente, così che la tensione rimanga costante (circa a 14,4 volt). In questo modo permette alla batteria il completamento della ricarica, in completa sicurezza. 

Fase finale di mantenimento. L’ultima fase del processo di caricamento multistadio viene chiamata “float mode”. La corrente fornita a questo punto è quasi pari a zero. Questa fase è funzionale a far abbassare alla batteria la sua tensione complessiva, portandola a circa 13,5-13,8 volt. Durante questa fase la batteria può potenzialmente rimanere in uno stato di carica completo in modo perpetuo. 

3. Come caricare la batteria della barca e cosa utilizzare

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Abbiamo visto un po’ di teoria, adesso è il momento di scoprire che cosa bisogna fare all’atto pratico per caricare la batteria della tua barca, quando sei in acqua. Esistono due modi per caricare una batteria dall’interno di una barca. 

Ma prima di scoprire il come, capiamo che cosa ti serve per caricarla. Ti abbiamo parlato di quanto variegato sia il panorama delle batterie esistenti… ecco perché, allo stesso modo, ci sono molte possibili opzioni anche per ricaricarle. Per una ricarica efficace e veloce, infatti, ci vuole lo strumento giusto, per la batteria giusta.

Quindi no, il caricabatterie per auto non lo puoi usare! Specie se sceglierai di acquistare un modello di caricabatterie particolarmente economico, fai attenzione: con buone probabilità uno strumento economico e di bassa qualità non sarà in grado di fermare il processo di ricarica, quando sarà completo. Per questo è importante tenerlo costantemente monitorato, se vuoi evitare un sovraccarico. Se l’efficienza di carica non è adeguata, poi, potrebbe causare dei seri danni alla batteria della tua barca, sia sul momento che nel lungo termine. Bene, entriamo finalmente nel merito. 

Possiamo distinguere i caricabatteria per barche in due grandi macro-insiemi: portatili e di bordo. 

3.1 Caricabatterie portatili per barche

I caricabatterie portatili sono forse l’opzione più popolare nel mercato. Perché? Principalmente perché sono più economici di quelli a bordo. Sebbene vi sia questo considerevole vantaggio, non mancano – ahinoi- i lati negativi. Innanzi tutto, i caricabatterie portatili sono tendenzialmente più lenti, rispetto a uno incorporato a bordo. E, se non sono dotati di un regolatore di tensione, devono essere tenuti sott’occhio almeno ogni ora (per evitare il sovraccarico). Ma non solo, un altro motivo per cui dovresti tenerlo sott’occhio è ché – essendo ovviamente portatile – potrebbe essere rubato (disfattisti, lo sappiamo, ma meglio pensarci)! 

Infine, l’ultimo significativo svantaggio di un caricabatterie portatile ha a che fare con la scomodità, specialmente se gli spazi a disposizione nella tua barca sono ristretti. Ad ogni modo, dicevamo, i caricabatterie portatili rimangono l’opzione più economica e potresti per questo preferirli. 

Come si utilizzano? Se si tratta di un modello portatile non potrai sfruttare l’integrazione con il tuo impianto e dovrai provvedere al collegamento manuale, quando necessario. Prima di collegare il caricabatteria ti invitiamo a verificare lo stato generale della batteria e scollegare le utenze collegate. Si tratta principalmente di una precauzione, ma è sempre meglio essere prudenti. Un altro aspetto importante a cui prestare attenzione è il dove collocherai il caricabatterie portatile. Fai attenzione a posizionarlo in un punto della barca che ti garantisca una buona areazione e una protezione da agenti atmosferici (attenzione all’acqua!)

Una volte eseguite queste verifiche, dovrai collegare il filo positivo e quello negativo nei terminali della batteria. Se il tuo modello di caricabatterie portatile dispone di un regolatore di tensione, puoi stare sereno e dimenticartene fino un po’. Se invece non lo ha, dovrai assicurarti di monitorare l’andamento, per evitare un possibile sovraccarico. Sarà sufficiente controllare la tensione almeno ogni ora. 

3.2 Caricabatterie di bordo 

I caricabatterie di bordo, a differenza di quelli portatili, non si schiodano di lì. Sono incorporati nella tua barca (cosa che rende più difficile il furto). Oltre ad avere una maggiore comodità d’uso, riescono a caricare in più fasi, accelerando e rendendo più veloce ed efficiente il processo di ricarica. La tecnologia più avanzata di questi caricabatterie di bordo permette una ricarica “intelligente” e multistadio. Fatto che, nel lungo breve e lungo termine, ha effetti benefici anche sullo stato di salute della tua batteria. In primis perché si evita il sovraccarico, poi perché si riducono le perdite di elettroliti (nelle batterie “umide”). Lo svantaggio? Ovviamente sono molto più costosi e richiedono un investimento iniziale decisamente maggiore rispetto a quello per un caricabatterie portatile. 

Come si usano? Se si ha accesso a una banchina, sarà semplice sfruttare il caricabatterie di bordo per caricare la batteria della tua barca, mentre sei in acqua. Come abbiamo detto, sfruttando l’integrazione nel tuo impianto, sarà solo necessario provvedere ad alimentarlo dal quadro elettrico principale. Prima di avviare il processo di ricarica, dovrai controllare per prima cosa che sia tutto spento e, successivamente, verificare che la batteria sia pulita e non ci siano detriti di alcun tipo. Fai un’ispezione e se trovi sporco e corrosione, provvedi a questo come primo passo. Avvia il caricabatterie e lascialo operare; se si tratta di un modello smart potrai leggere sul display le fasi in cui si trova, man mano che progredisce (le abbiamo viste sopra). 

Conclusioni

Abbiamo visto teoria e pratica e speriamo di averti reso le idee un po’ più chiare. Prima di andare, però, vogliamo lasciarti un ultimo spunto, un’idea green che non puoi non prendere in considerazione.

Ti abbiamo mentito. Quelle che hai letto sopra, non sono tutte le opzioni di ricarica possibili, ne esiste un’altra. Parliamo di caricabatterie a energia solare, ovvero un’alternativa decisamente più ecologica! Questi sono ottimi per garantire costante energia alla tua batteria.

Come si fa? Basta installare un pannello solare sopra la barca e, grazie all’utilizzo di un regolatore di carica dedicato, è possibile sfruttare l’energia del sole per ricaricare e mantenere in carica le batterie della tua imbarcazione! 

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